Disinfestazioni da processionaria del pino e della quercia

Disinfestazioni da PROCESSIONARIA


DISINFESTAZIONI DA PROCESSIONARIA DEL PINO E DELLA QUERCIA

Toscana Ambiente, con oltre 40 anni di esperienza, è leader nella lotta agli animali infestanti, in particolare la processionaria del pino e della quercia. Questo insetto volante, noto come Thaumetopoea pityocampa e Thaumetopoea processionea, causa disagi biologici alle piante e igienico-sanitari alle persone in Italia e nell'Europa mediterranea.

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Natura infestante della processionaria

e rilevanza igienico-sanitaria


Come è noto la vita dei lepidotteri è caratterizzata da quattro fasi progressive di sviluppo, in cui l’insetto mostra struttura del corpo specifiche: uovo, larva (o bruco), pupa (o crisalide) ed infine la forma adulta. Le quattro fasi si susseguono nel corso dell’anno solare. Ecco perché si parla di una generazione all’anno per ciclo vitale.
Sia nel caso della processionaria della quercia che in quella del pino sono le larve a determinare la natura infestante (e pericolosa) dell’insetto. In primavera la loro voracità è tale da espoliare la chioma dell’albero ospite con una velocità impressionante, attaccando le giovani foglie della pianta ospite ancor prima che queste siano completamente distese. I gravi disseccamenti della chioma e le estese defogliazioni possono, nei casi più gravi, determinare la morte delle piante stesse. Infestazioni ripetute per più anni influiscono comunque negativamente sugli accrescimenti e possono inoltre indebolire la pianta al punto da predisporla a successivi attacchi di insetti e patogeni.
Le larve di processionaria sono rilevanti anche da un punto di vista igienico-sanitario poiché sono in grado di procurare sulla pelle e sulle mucose reazioni allergiche anche gravi per l’uomo e per gli animali domestici, in virtù della presenza sul dorso di peli urticanti a forma di arpione, contenenti una proteina tossica, che servono a proteggere quest’ultima dai predatori. Si consideri che questi piccolissimi peli, di cui se ne contano oltre 600 mila unità per esemplare, si staccano facilmente dal corpo della larva, possono essere trasportati dal vento e il loro potere urticante può perdurare per alcuni anni.

Come riconoscere una infestazione

da processionaria del pino e quali precauzioni adottare


Tra settembre e ottobre le larve di processionaria del pino sono sostanzialmente nomadi e si spostano di ramo in ramo, costruendo e condividendo nidi sericei (ovvero costituiti da filamenti da esse stesse prodotte simili alla seta) piriformi (cioè a forma di pera) provvisori di piccole dimensioni. Già in questo momento, da una analisi a vista, è possibile verificare la presenza di processionarie sulla pianta. Col freddo dell’autunno e dell’inverno si stabilizzano e costruiscono un nido sericeo comune più grande, simili a delle matasse filamentose biancastre, dove affrontare la stagione più rigida. Questi nidi invernali sono ancor più visibili di quelli provvisori poiché hanno una dimensione variabile tra il pugno chiuso e la testa di un uomo, compaiono normalmente sulla parte apicale dei rami degli alberi isolati o di bordo, o comunque sugli esemplari più esposti al sole.
Tra marzo e aprile è possibile vedere le larve scendere a terra per incrisalidarsi una dietro l’altra in lunghe “processioni”, mentre in alto i nidi invernali restano visibili sui rami anche nei mesi successivi.
Nel caso si avvistino nidi sericei sulla sommità di pini, abeti, larici e cedri è importante adottare la massima cautela.
E’ necessario evitare in qualsiasi modo il contatto, soprattutto per i bambini e per gli animali domestici, per questi ultimi l’inalazione o l’ingestione dell’insetto può persino essere letale. Si consiglia di non avvicinarsi alle piante infestate e non lasciare giocare bambini in prossimità di aree attaccate; non tentare con mezzi artigianali di distruggere i nidi in quanto il primo effetto che si ottiene è quello di favorire la diffusione nell’ambiente dei peli urticanti; lavare abbondantemente frutti e prodotti di orti in prossimità di piante colpite; evitare di tagliare l’erba di prati che circondano le piante infestate o in alternativa effettuare l’operazione solo dopo forti piogge o abbondanti lavaggi. Sia che la pianta insista su un terreno pubblico o su una proprietà privata è importante allertare la polizia locale. In ogni caso rivolgetevi ad una ditta specializzata per procedere alla rimozione dei nidi e alla bonifica dell’area.
In caso di contatto con i peli urticanti La gravità delle reazioni allergiche che si manifestano in persone o animali a sangue caldo a causa della processionaria, varia sensibilmente in relazione alla durata, alla quantità ed al tipo di contatto con i peli urticanti, oltre che alla sensibilità specifica del soggetto coinvolto. Rivolgersi al medico curante o al veterinario, se si parla di animali domestici, è sempre indicato.
Per quanto riguarda gli esseri umani in particolare, in caso di contatto con la pelle, i peli urticanti generano in breve la comparsa di rossore con forte sensazione di prurito, soprattutto in punti con sudorazione abbondante. In questi casi si consiglia di lavare abbondantemente il corpo (capelli inclusi) con acqua e sapone, manipolare i vestiti con guanti e lavarli anch’essi avendo cura di utilizzare acqua a temperatura elevata, utilizzare sulle parti arrossate una pomata antistaminica per lenire il fastidio. In caso di contatto con gli occhi i peli urticanti possono comportare la comparsa di forti congiuntiviti. In caso di inalazione dei peli urticanti si può avere difficoltà a deglutire o addirittura broncospasmi. In caso di contatto con i peli urticanti per ingestione si può andare incontro all’infiammazione delle mucose della bocca, ipersalivazione ed eventuali dolori addominali. In tutti questi casi, come si è detto, si consiglia di rivolgersi ad un medico per gli opportuni controlli.

Come interviene Toscana-Ambiente in caso di infestazione da processionaria del pino


I trattamenti di disinfestazione da processionaria del pino non possono essere fai da te, considerata la pericolosità urticante di questo infestante. E’ buona norma che le attività siano sempre svolte da personale qualificato, dotato delle attrezzature necessarie.
Toscana Ambiente è in grado di offrire un servizio professionale adottando metodologie di lotta diversificate in relazione al momento del ciclo biologico nel quale l’insetto si trova.
Tra giugno ed agosto, con l’inizio dello sfarfallamento si può intervenire con l’uso di trappole a feromoni per la cattura massiva degli esemplari maschi o per generare disorientamento sessuale ed impedire quindi l’accoppiamento. All’inizio dell’autunno, prima del terzo stadio larvale, le giovani larve sono prive di peli urticanti o ne posseggono pochi. Si può quindi intervenire impiegando prodotti microbiologici a base di Bacillus Thuringensis, varietà Kurstaki (Btk) oppure prodotti chimici biocidi. Se le larve sono già al terzo stadio, sono ancora possibili interventi con prodotti microbiologici a base di Bacillus Thuringensis, varietà Kurstaki (Btk) oppure prodotti chimici biocidi, ma serve un supplemento di cautela, visto che anche le larve morte non esauriscono la loro pericolosità. Nei mesi più freddi, diciamo novembre e dicembre, dopo la formazione dei nidi invernali definitivi, adottando particolare cautela, è possibile intervenire con la rimozione meccanica e l’incenerimento dei nidi. Prima che le larve inizino la discesa, diciamo a ridosso della primavera, si può intervenire con l’applicazione di collari di raccolta posizionati lungo la circonferenza del tronco della pianta ospite.
Se le larve sono già scese sul terreno, non resta che ripulire il terreno da eventuali erbe infestanti, bagnare le larve ed il terreno interessato, ammucchiare le larve meccanicamente e trattarle con idoneo biocida o ucciderle meccanicamente. Riporre il materiale all’interno di sacchi a chiusura ermetica e smaltirlo come rifiuto speciale. In questa maniera si limita notevolmente il diffondersi dei peli urticanti e si diminuisce il diffondersi di successive infestazioni. Dopo l’incrisalidamento nel terreno si può ancora procedere alla rimozione meccanica e all’incenerimento dei nidi dell’inverno precedente. Visto che in autunno potrebbero essere presenti nuove larve al terzo stadio e oltre, si deve procedere in questo periodo con un supplemento di cautela.

Come riconoscere una infestazione da processionaria della quercia e quali precauzioni adottare


Da luglio a marzo è possibile vedere, sulla chioma delle piante ospiti, sui rami apicali più esposti al sole, le ovature della processionaria della quercia. In primavera, dopo la schiusa delle uova le larve di processionaria della quercia si spostano di ramo in ramo, costruendo e condividendo nidi sericei (ovvero costituiti da filamenti da esse stesse prodotte simili alla seta) piriformi (cioè a forma di pera) provvisori di piccole dimensioni. Già in questo momento, da una analisi a vista, è possibile verificare la presenza di processionarie sulla pianta. Tra luglio e agosto le larve si stabilizzano e costruiscono un nido sericeo comune più grande, simili a delle matasse filamentose biancastre, dove si incrisalidano. Questi nidi estivi sono ancor più visibili di quelli provvisori poiché hanno una dimensione variabile tra il pugno chiuso e la testa di un uomo, compaiono normalmente sulla parte apicale dei rami degli alberi isolati o di bordo, o comunque sugli esemplari più esposti al sole.
Tra marzo e aprile è possibile vedere le larve scendere a terra per incrisalidarsi una dietro l’altra in lunghe “processioni”, mentre in alto i nidi invernali restano visibili sui rami anche nei mesi successivi.
Nel caso si avvistino nidi sericei sulla sommità di querce, cerri, sughere, farnie, roverelle e rovere è importante adottare la massima cautela.
E’ necessario evitare in qualsiasi modo il contatto, soprattutto per i bambini e per gli animali domestici, per questi ultimi l’inalazione o l’ingestione dell’insetto può persino essere letale. Si consiglia di non avvicinarsi alle piante infestate e non lasciare giocare bambini in prossimità di aree attaccate; non tentare con mezzi artigianali di distruggere i nidi in quanto il primo effetto che si ottiene è quello di favorire la diffusione nell’ambiente dei peli urticanti; lavare abbondantemente frutti e prodotti di orti in prossimità di piante colpite; evitare di tagliare l’erba di prati che circondano le piante infestate o in alternativa effettuare l’operazione solo dopo forti piogge o abbondanti lavaggi. Sia che la pianta insista su un terreno pubblico o su una proprietà privata è importante allertare la polizia locale. In ogni caso rivolgetevi ad una ditta specializzata per procedere alla rimozione dei nidi e alla bonifica dell’area.
In caso di contatto con i peli urticanti La gravità delle reazioni allergiche che si manifestano in persone o animali a sangue caldo a causa della processionaria, varia sensibilmente in relazione alla durata, alla quantità ed al tipo di contatto con i peli urticanti, oltre che alla sensibilità specifica del soggetto coinvolto. Rivolgersi al medico curante o al veterinario, se si parla di animali domestici, è sempre indicato.
Per quanto riguarda gli esseri umani in particolare, in caso di contatto con la pelle, i peli urticanti generano in breve la comparsa di rossore con forte sensazione di prurito, soprattutto in punti con sudorazione abbondante. In questi casi si consiglia di lavare abbondantemente il corpo (capelli inclusi) con acqua e sapone, manipolare i vestiti con guanti e lavarli anch’essi avendo cura di utilizzare acqua a temperatura elevata, utilizzare sulle parti arrossate una pomata antistaminica per lenire il fastidio. In caso di contatto con gli occhi i peli urticanti possono comportare la comparsa di forti congiuntiviti. In caso di inalazione dei peli urticanti si può avere difficoltà a deglutire o addirittura broncospasmi. In caso di contatto con i peli urticanti per ingestione si può andare incontro all’infiammazione delle mucose della bocca, ipersalivazione ed eventuali dolori addominali. In tutti questi casi, come si è detto, si consiglia di rivolgersi ad un medico per gli opportuni controlli.

Come interviene Toscana-Ambiente in caso di infestazione da processionaria delLA QUERCIA


I trattamenti di disinfestazione da processionaria della quercia non possono essere fai da te, considerata la pericolosità urticante di questo infestante. E’ buona norma che le attività siano sempre svolte da personale qualificato, dotato delle attrezzature necessarie.
Tra giugno ed agosto, con l’inizio dello sfarfallamento si può intervenire con l’uso di trappole a feromoni per la cattura massiva degli esemplari maschi o per generare disorientamento sessuale ed impedire quindi l’accoppiamento. In autunno e in inverno, tra settembre e marzo, le larve sono in diapausa all’interno delle uova e si può intervenire con prodotti chimici biocidi. Nello stesso periodo si può sempre procedere alla rimozione meccanica e all’incenerimento dei nidi abbandonati dell’anno precedente. Tra fine aprile e maggio, prima del terzo stadio larvale, le giovani larve sono prive dei peli urticanti o ne posseggonomolto pochi. Si può quindi intervenire impiegando prodotti microbiologici a base di Bacillus Thuringensis, varietà Kurstaki (Btk) oppure prodotti chimici biocidi. Da giugno a inizi luglio, quando le larve sono più mature e dotate di peli urticanti, sono ancora possibili interventi con prodotti microbiologici a base di Bacillus Thuringensis, varietà Kurstaki (Btk) oppure prodotti chimici biocidi, ma serve un supplemento di cautela, visto che anche le larve morte non esauriscono la loro pericolosità. Dopo lo sfarfallamento, diciamo a partire da settembre, si può procedere alla rimozione meccanica e all’incenerimento dei nidi estivi.

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Se vuoi effettuare un controllo o se pensi di avere individuato i segni di un’infestazione o se ne hai la certezza, contatta i gli specialisti di Toscana Ambiente. Le processionarie dei pini hanno i minuti contati.

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