CHI SONO I PICCIONI
Normalmente quando si parla di piccioni in relazione ai servizi di igiene ambientale, si fa riferimento al piccione semi-selvatico (columba livia semi-selvatica) che si è diffusa nelle nostre città in modo inarrestabile negli ultimi secoli sapendosi adattare rapidamente all’ambiente urbano.
Il piccione semi-selvatico è una varietà che deriva dalla columba livia, originaria dell’Europa meridionale, dell’Asia e del Nord Africa, presente ancora oggi in Italia lungo l’Appennino Centro-Meridionale, in Sicilia, in Sardegna e nel Carso Triestino, simile al piccione domestico (columba livia var. domestica), da cui derivano le razze ornamentali e da carne.
Se il piccione domestico (in varietà specializzate) trova una sua precisa collocazione nell’ambito dell’allevamento avicolo, il piccione semi-selvatico è un animale controverso e assai discusso, contemporaneamente amato ed odiato.
C’è chi offre loro del cibo, trattandoli come animali domestici da compagnia che abbelliscono le piazze e le città. C’è chi invece li considera una vera e propria piaga.
Più che una questione di gusti è una questione di numeri. Le popolazioni di piccioni semi-selvatici di città, avendo raggiunto ampiezze enormi, finiscono per rappresentare un serio problema igienico-sanitario. Gli escrementi di questi volatili non soltanto sporcano e rovinano (fino alla corrosione) i manufatti, gli edifici, i monumenti, le chiese, ecc., ma diventano vettori di agenti patogeni, parassiti e malattie (come ad esempio la salmonellosi, la criptococcosi, l’ornitosi, la borrelliosi, la toxoplasmosi, l’encefalite, la tubercolosi) che si spandono liberamente nell’aria per raggiungere gli ambienti abitati dall’uomo, gli animali domestici, gli oggetti e le derrate alimentari. Non è necessario infatti il contatto diretto: la polverizzazione e la diffusione del guano attraverso il vento, gli aspiratori, i ventilatori mette a rischio gli ambienti vicini alla colonia (appartamenti, ristoranti, uffici, ospedali, le scuole, ecc.,) e favorisce l’innesco di processi infettivi.
Oltre alla contaminazione fecale il piccione stesso può essere vettore di parassiti indesiderati come acari, pulci, cimici e zecche (tra queste si pensi alll’Argas reflexus) che, se in contatto con l’uomo, possono generare fenomeni allergici anche gravi e farsi vettori a loro volta di malattie ed agenti patogeni.
I piccioni semi-selvatici di città si sistemano laddove trovano riparo ed un ambiente asciutto e confortevole. Sono soprattutto nei centri storici, dove c’è minore competizione per i siti di nidificazione, abbondanza di cibo e scarsissima presenza di predatori, che i piccioni trovano le condizioni di insediamento migliori, sistemandosi in sottotetti, solai, gronde, volte, davanzali, cornicioni, facciate di antichi palazzi, etc.
Per questo motivo la prima cosa da fare è impedire ai piccioni di entrare nelle aperture o di appollaiarsi sulle strutture. Può essere utile a questo proposito posizionare tende di plastica davanti alle porte e alle aperture più ampie per scoraggiare l’ingresso e sigillare tutti gli spazi in cui potrebbero creare il nido. Se questo non è sufficiente non rimane che rivolgersi ai professionisti di Toscana Ambiente che sapranno proporti la soluzione migliore e più adatta alle tue esigenze
Il periodo riproduttivo del piccione è concentrato nei mesi primaverili da marzo a giugno. Tuttavia, in presenza di cibo abbondante e condizioni climatiche favorevoli, tale periodo può estendersi ad altri mesi dell’anno (velocizzando la crescita della popolazione), ad eccezione dei mesi autunnali, durante i quali le naturali modificazioni fisiologiche della specie (muta e regressione delle gonadi) comportano un calo delle nidificazioni. Questo spiega come mai nelle città e nei centri storici il piccione si riproduce velocemente.
I piccioni sono animali gregari che vivono normalmente in stormi di dimensioni variabili dai 50 ai 500 individui. Capita comunque che vivano in comunità più piccole (e diffuse) soprattutto nelle città e nei centri storici, dove possono diventare comunque un problema non trascurabile: rumori, resti di nido e piumaggio, escrementi diventano insopportabili anche se in quantità minime.
Toscana Ambiente ha accumulato una grande esperienza nell’allontanamento dei piccioni. Il team di esperti di Toscana Ambiente conosce il territorio ed è aggiornato sulle migliori tecniche e tecnologie.
Toscana Ambiente implementa metodi e strumenti che non nuocciono ai piccioni e non creano disagi nei luoghi in cui vivi e in cui lavori.
A seconda delle situazioni in campo, Toscana Ambiente è in grado di posare con efficacia aghi e cavetti contro la posa, reti ornitologiche, dissuasori per pannelli fotovoltaici, dissuasori elettrostatici, gel ottici e dissuasori visivi/luminosi.
Tutti i materiali impiegati sono certificati, garantiti e in linea con le normative vigenti.
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